Quale futuro possiamo immaginare per il settore sanitario a fronte della crescente richiesta di prevenzione e di cure? E come riconfigurare le collaborazioni fra pubblico e privato per supportare la filiera della salute e migliorare la qualità dei servizi? Sono i temi affrontati dal convegno “Le evoluzioni della filiera della salute. Il futuro delle collaborazioni fra pubblico e privato” promosso da Confindustria Piemonte, in collaborazione con UniCredit, introdotto da Paola Garibotti, Regional Manager Nord Ovest UniCredit e Federico Riboldi, Assessore Sanità Regione Piemonte.
Il dibattito è stato affrontato in due tavole rotonde moderate da Pietro Presti, CEO Sharing Progress in Cancer Care. “Pubblico e Privato nella Sanità piemontese, esperienze e confronto” cui hanno partecipato: Gianluca Ansalone, country head of public affairs Novartis Italia; Mariella Enoc, manager di strutture sanitarie no profit; Laura Morgagni, direttore Fondazione Piemonte Innova; Enzo Pompilio D’Alicandro, vicepresidente Camera di Commercio di Torino; Luigi Vercellino, direttore generale Asl di Alessandria; Michele Vietti, presidente Finpiemonte, confrontandosi sulle rispettive esperienze nel settore.
La tavola rotonda “Innovazioni per la crescita della Filiera” ha visto gli interventi di: Massimiliano Boggetti, presidente Cluster Alisei; Ilaria Catalano, responsabile logistica sanitaria Poste Italiane; Fabrizio Grillo, presidente Federated Innovation @MIND; Giulia Minnucci, molecular R&D senior director Europe di DiaSorin; Giuseppe Savoia, direttore valorizzazione e sviluppo immobiliare di Sistemi Urbani Fs; Massimo Scaccabarozzi, presidente di Menarini Biotech; Fabio Luppino, amministratore delegato di Plurima.
Punto di partenza lo studio del Centro di ricerca e documentazione Luigi Einaudi che ha fornito i numeri della filiera della salute in Piemonte e alcune prospettive future. Attualmente la cura delle persone in Piemonte esercita una domanda pari all’8,6% del Pil, prevalentemente a finanziamento pubblico (nel 2024 pari a 9,43 miliardi), con un’occupazione pubblica di 66 mila addetti e un’occupazione complessiva di 166 mila persone, che aggiungendo gli addetti indiretti, arriva fino a 278 mila unità lavoro equivalenti, pari al 15% degli occupati regionali. Il Pil direttamente e indirettamente attivato corrisponde pari all’11,7% del Pil regionale 2023.
Fattore di crescita, la presenza di un comparto produttivo fortemente innovativo, con realtà che si pongono da modelli di riferimento virtuosi e capaci di attrarre investimenti. A tal proposito il direttore generale dell’Asl di Alessandria Luigi Vercellino ha illustrato l’esperimento di ibridazione tra settore pubblico e privato appena avviato dall’ASL e unico in Italia. Tra gli esempi anche il Bioindustry Park modello virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, capace di essere un riferimento per l’innovazione dell’ecosistema delle life sciences piemontese e per la crescente capacità di attrarre investimenti. Tra i più recenti l’investimento di Novartis nel sito di Colleretto Giacosa, pari a 100 milioni di euro, per la produzione di farmaci innovativi nelle cure oncologiche esportati in tutto il mondo.
L’innovazione, parola chiave negli interventi, è l’importante alleato per lo sviluppo e, già oggi, permette di far fronte in parte alle carenza di risorse del settore pubblico. Innovazione che deve però essere declinata in riforme strutturali per l’intero sistema della salute, con sguardo ampio al miglioramento di tutti gli ambiti che agiscono sulla filiera, dai servizi alla logistica. Attraverso il progetto specifico “LOSA LOgistica della SAlute”, avviato in Piemonte capofila Confindustria, l’ambito della logistica sta evidenziando l’importanza di migliorare l’efficienza di approvvigionamenti e spostamenti di farmaci e dispositivi per supportare la competitività delle aziende e del sistema.
Per stimare il potenziale di sviluppo, lo studio ha rilevato che la realizzazione di un sistema completo industria-sanità porterebbe la quota di PIL al 14,2% con un aumento di 4,4 miliardi di PIL, a parità di spesa sanitaria pubblica e privata. Non solo, la sanità e il suo insieme integrato realizzerebbero una crescita occupazionale diretta e indiretta di 61 mila unità lavoro equivalenti, da 278mila a 339mila, a parità di spesa per le cure iniziali di 13,3 miliardi.
In tal senso l’impegno, indicato dalla presidente della Commissione sanità di Confindustria Alberta Pasquero, sarà quello di continuare a lavorare in rete, mettendo attorno al tavolo competenze e esigenze complementari nell’ottica di trasformare i “costi” del settore in “investimenti” volti a creare sviluppo, oltrechè un servizio efficiente capace di garantire il diritto alla salute di una popolazione che cambia esigenze e problematiche.